La principale sorgente di vitamina D nel nostro organismo è costituita dalla produzione del colecalciferolo (vitamina D3), che avviene attraverso l’esposizione della pelle alla luce solare, in particolare ai raggi UVB.
Altre fonti, ma meno consistenti di vitamina D, sono alcuni alimenti come il pesce, il fegato e il tuorlo d’uovo.
La vitamina D3, tipicamente liposolubile, è principalmente responsabile del metabolismo del calcio e quindi della mineralizzazione delle ossa (1,2). Una carenza alimentare di vitamina D, in combinazione con un’esposizione solare scarsa o inadeguata contribuisce a provocare, per esempio, l’osteoporosi nella donna in menopausa, l’osteomalacia nell’adulto e il rachitismo nel bambino (1,2).
Vari studi hanno riscontrato una diffusissima carenza di vitamina D3 nel sangue a tutte le età, particolarmente in età adulta ed avanzata. Con la pandemia da COVID-19, inoltre, alcuni studi recenti hanno evidenziato che tale carenza di vitamina D (e vitamina K2) potrebbe essere associata a più gravi ed importanti stati patologici causati dall’infezione da virus SARS-CoV-2 (3,4), confermando indirettamente l’effetto benefico della vitamina D3 sul nostro sistema immunitario.
Per quanto riguarda la vitamina K2, altra vitamina liposolubile, alcune ricerche hanno evidenziato come una sua adeguata assunzione possa essere di ausilio per ridurre sensibilmente la progressiva perdita di elasticità delle arterie: molto spesso la carenza di questa vitamina è, infatti, associata alla calcificazione delle arterie (5,6). La funzione principale della vitamina K2, infatti, è quella di evitare che il calcio si depositi in modo eccessivo nelle arterie, nei reni e, in genere, nei tessuti molli, favorendo invece il processo di deposizione di questo minerale principalmente a livello osseo (5-9).
Diversi studi, tuttora in corso, stanno approfondendo l’ausilio fornito dalla vitamina K2 in ambito cardiovascolare, in particolare nei casi di somministrazione della sola vitamina D3; l’assunzione di quest’ultima, infatti, potrebbe risultare meno efficace, o addirittura controproducente, se non coadiuvata dalla contemporanea assunzione della vitamina K2.
La sinergia delle due vitamine, pertanto, può concorrere a migliorare l’azione polifunzionale della vitamina D3, ma anche ottimizzare il metabolismo del calcio, favorendone il processo di deposizione principalmente nelle ossa e riducendo così il rischio di osteoporosi e di malattie cardiovascolari (10-12).
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Focus su vitamina D e vitamina K
