L’invecchiamento cutaneo si può definire come un processo fisiologico, cronico e progressivo, che coinvolge inevitabilmente tutti gli individui e che è legato a una serie di fattori e processi metabolici che causano danni alle strutture cellulari.
Le principali cause dell’invecchiamento cutaneo
In generale, tutti i naturali processi biochimici alla base del corretto funzionamento del nostro organismo producono anche dei metaboliti di scarto, come ad esempio i radicali liberi. I radicali liberi sono molecole instabili e reattive che, accumulandosi all’interno delle cellule, possono indurre alterazioni nel DNA, nei lipidi e nelle proteine.
In genere l’organismo riesce a neutralizzare i radicali liberi prodotti in eccesso e a prevenire, o eventualmente a riparare, i potenziali danni al DNA sfruttando la propria naturale barriera biologica antiossidante. Con l’avanzare dell’età però, si assiste ad una progressiva diminuzione della capacità antiossidante dell’organismo, che porta ad un accumulo di radicali liberi ed alla conseguente progressiva degenerazione delle cellule del tessuto cutaneo. L’invecchiamento cutaneo non è legato solo ad un accumulo di radicali liberi, ma anche ad un’altra reazione che coinvolge zuccheri e proteine, conosciuta come glicazione.
Glicazione e formazione degli AGEs
La glicazione è una reazione chimica attraverso la quale molecole di zucchero reagiscono con molecole proteiche in una reazione conosciuta come “Reazione di Maillard”, portando alla formazione di glicoproteine, spesso mal funzionanti. All’interno di tale reazione vengono prodotti una serie di metaboliti intermedi definiti come prodotti precoci di glicosilazione, che subiscono nel tempo una serie di modificazioni che portano alla formazione dei cosiddetti AGEs (Advanced Glication Endproducts), ovvero, prodotti avanzati della glicazione. Tutte queste reazioni sono favorite dalla presenza nell’organismo di ROS (Reactive Oxigen Species), ovvero un gruppo di radicali liberi denominati specie reattive dell’ossigeno.
A loro volta, gli AGEs si legano poi a recettori presenti sulle membrane cellulari, i RAGE (Receptor for AGE). Questo legame dà inizio a una serie di reazioni all’interno delle cellule che inducono stress ossidativo e produzione di molecole ad azione infiammatoria. Questo ambiente altro non fa che favorire nuovamente la formazione di AGEs, che si legheranno ai recettori e promuoveranno ulteriormente un aumento di stress ossidativo e processi infiammatori.
Dalla reazione iniziale di glicazione, si generano quindi una serie di altre reazioni che si auto-alimentano e che portano come risultato la formazione di AGEs e di radicali liberi. Queste molecole, accumulandosi, contribuiscono ad alimentare i processi infiammatori e promuovere l’invecchiamento cellulare.
Glicazione, AGEs e invecchiamento cutaneo
Gli AGEs sono coinvolti direttamente nell’invecchiamento cutaneo perché inducono un cross-linking tra le fibre di collagene e l’elastina, il che porta ad una perdita di elasticità delle fibre irrigidendo il derma. La pelle perde tono ed elasticità favorendo la formazione delle rughe.
Il collagene è la proteina più abbondante del corpo umano, per cui la sua glicazione genera effetti anche in altri tessuti: matrice extracellulare, ossa, tendini, cartilagini, muscolo scheletrico, pareti degli occhi e cristallino.
La glicazione di proteine del tessuto connettivo porta ad una perdita di elasticità sia del tessuto cutaneo che dei tessuti in generale.
Carnosina, molecola utile nella modulazione della glicazione
Prevenire la glicazione e la conseguente formazione degli AGEs è uno dei fattori chiave per ritardare l’invecchiamento cutaneo e cellulare in generale.
In quest’ottica la dieta gioca un ruolo essenziale. La limitazione dell’introito calorico e degli alimenti ad alto contenuto di zuccheri raffinati, unitamente al controllo dell’indice glicemico, permette sia di limitare la produzione dei radicali liberi che di controllare i livelli di zuccheri nel sangue, responsabili dei fenomeni di glicazione.
Tra i nutraceutici, un ruolo importante nel contrastare la formazione degli AGEs è stato attribuito alla carnosina.
La carnosina è un di-peptide formato dagli amminoacidi beta-alanina ed L-istidina. Nell’organismo umano si trova abbondantemente nel cristallino, nel cervello, nei muscoli scheletrici e nel tessuto cutaneo e connettivo in generale.
Diversi studi hanno evidenziato nella carnosina un’attività antiossidante ed antiglicante.
L’attività antiossidante è mediata da una serie di meccanismi che comprendono la chelazione dei metalli e la neutralizzazione dei radicali liberi dell’ossigeno.
Per quanto riguarda l’attività antiglicante, la carnosina è efficace già nel primo step della reazione, ovvero nel legame tra lo zucchero e proteina e attraverso diversi meccanismi inibisce la formazione degli AGEs agendo a livello di tutte le reazioni intermedie.
La carnosina è uno degli ingredienti principali di Hyaluseon®, integratore alimentare Proeon®, in compresse, che contiene anche acido ialuronico ad alto dosaggio e MSM (MetilSolfonilMetano).
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