Ruolo e importanza dei mitocondri

Nell’ambito della salute umana, sempre più studi scientifici stanno mettendo in evidenza l’importanza dei mitocondri, organelli intracellulari fondamentali per la produzione di energia e per molte altre funzioni. I mitocondri sembrano essere gli attori principali del metabolismo umano, quindi sono considerati fondamentali per un invecchiamento sano e una vita longeva, ovvero per vivere “a lungo e in salute”

Nel precedente articolo “Mitocondri e PQQ” abbiamo avuto modo di approfondire la conoscenza dei mitocondri, organelli presenti in tutte le cellule (ad eccezione dei globuli rossi), in numero variabile da qualche unità a diverse migliaia in funzione del tipo di cellula ed in particolare del ruolo svolto e del “consumo”  energetico: sono le cellule dell’organo riproduttivo femminile, così come quelle del cervello, dei nervi o della retina, del cuore, del pancreas e del fegato a contenerne un numero maggiore.

Il soprannome dato al mitocondrio di “centrale energetica” è dovuto al fatto che questo organello è preposto alla produzione dell’energia (nella forma di ATP, ovvero adenosina trifosfato), necessaria ad ogni cellula per un corretto funzionamento.

Come anticipato, il segreto della longevità consiste nel mantenere in buona salute i mitocondri: andiamo a vedere in dettaglio perché e, soprattutto, come.

Se si analizzano i processi biologici che sono alla base dell’invecchiamento, come ad esempio la graduale riduzione dell’omeostasi cellulare (ovvero della capacità del nostro organismo di adattarsi all’ambiente circostante attraverso meccanismi di autoregolazione), il deterioramento dei telomeri (ovvero di quelle piccole parti di DNA poste alla fine di ogni cromosoma) e la disfunzione mitocondriale, appare evidente la complessità di questo processo che a tutt’oggi presenta molti aspetti ancora da chiarire.

Pur nella complessità e varietà dei fattori che possono influenzare il processo di senescenza, è ormai assodato che all’insorgere di malattie croniche degenerative sia associato il decadimento della funzionalità mitocondriale.

I mitocondri generano quell’energia essenziale per alimentare le nostre cellule attraverso una serie di reazioni che, però, pur in via residuale, danno origine anche ai radicali liberi (o R.O.S., Reactive Oxygen species, ovvero specie reattive dell’ossigeno). Questo fenomeno a sua volta dà origine ad uno stress ossidativo a livello mitocondriale che risulta in parte benefico (la cosiddetta mito-ormesi) se la generazione dei radicali liberi è controllata e limitata. Infatti, questa mito-ormesi sembra stimolare sia la produzione di una serie di molecole antiossidanti protettive del mitocondrio stesso, sia il processo di autofagia della cellula, , ovvero quella importante azione di “pulizia” e sostituzione dei componenti cellulari alterati e invecchiati, o quella azione di morte cellulare programmata (apoptosi) che porta a smaltire cellule degenerate altrimenti dannose per l’organismo umano.

Spesso e volentieri però, la produzione di radicali liberi diventa eccessiva nel vivere quotidiano, arrecando danni particolarmente ingenti ai mitocondri ed a vari componenti cellulari.

Il fenomeno della mitofagia regola lo smaltimento di organelli e cellule danneggiate: questo risulta di importanza fondamentale nel processo di senescenza. La mitofagia, però, tende gradualmente a diminuire con il passare degli anni e questa lenta diminuzione causa una minore autofagia, una morte cellulare non più programmata e regolata, quindi una proliferazione di elementi cellulari danneggiati, il cui graduale accumulo sembrerebbe contribuire in maniera significativa all’invecchiamento umano.

Accanto a questi processi degenerativi va ricordata l’importanza della biogenesi mitocondriale, ovvero la capacità di produrre nuovi mitocondri. Attraverso la produzione di nuovi mitocondri e una migliore regolazione della loro funzionalità, si può o meno realizzare il delicato equilibrio tra salute e malattia nella cellula e quindi nel nostro organismo.

Su questi aspetti si sta sempre più focalizzando l’attenzione degli studiosi al fine di meglio comprendere come migliorare sia il processo di mitofagia, che quello di biogenesi mitocondriale.

Come ottimizzare l’attività dei mitocondri

Partendo, quindi, dal principio che mantenere in efficienza il mitocondrio è di fondamentale importanza per longevità e salute dell’organismo umano, andiamo a vedere quali strumenti, anche molto semplici, abbiamo a disposizione per salvaguardare al meglio questo prezioso organello: restrizione calorica e digiuno intermittente, attività fisica, antiossidanti specifici e principi attivi che stimolino la biogenesi mitocondriale.

  • La restrizione calorica ed il digiuno intermittente sono tra gli  strumenti più efficaci per salvaguardare i mitocondri e per aumentare la longevità, migliorando diversi parametri legati ai processi infiammatori cellulari.

Con un’adeguata restrizione calorica e/o con un congruo digiuno intermittente, infatti, si riduce la produzione dei radicali liberi ottimizzando le funzioni mitocondriali e i processi di pulizia cellulare, favorendo i processi di mitofagia e di biogenesi mitocondriale.

  • L’attività fisica, ha effetti simili alla restrizione calorica ed al digiuno intermittente, poiché causa anch’essa un leggero stress al nostro organismo che innesca una serie di meccanismi e reazioni dai notevoli effetti benefici: si fortifica la barriera antiossidante, aumenta l’efficienza ed il numero dei mitocondri.

Accanto alla corretta alimentazione, pertanto, è essenziale svolgere con regolarità un po’ di attività fisica: la sedentarietà, infatti, è ormai riconosciuta come una delle tante cause di un invecchiamento precoce.

  • Con il passare degli anni, il tenore di antiossidanti endogeni (propri della cellula) diminuisce notevolmente, per cui è importante integrare tali preziose molecole, avendo cura di selezionarne qualità e quantità, poiché un eccesso può portare al risultato opposto.

Fra tutti i principi attivi naturali particolarmente efficaci per la biogenesi e la funzionalità mitocondriale ricordiamo il PQQ (Pirrolochinolina chinone, presente nel Miteon, di cui al citato articolo “Mitocondri e PQQ”).

In definitiva la ricerca di una migliore longevità, del vivere più a lungo e in salute dipende in gran parte dalla nostra volontà, perché passa attraverso l’adozione di stili di vita sani e il rispetto di alcune regole semplici, ma di fondamentale importanza. Prendendoci cura in particolare di questo minuscolo organello chiamato mitocondrio, potremo in definitiva agire sul fattore principale dell’equilibrio salute/malattia; è proprio il caso di dire, parafrasando un famoso libro dal titolo ”Mitocondrio, mon amour” che coccolando i nostri mitocondri possiamo garantirci un invecchiamento in salute.

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